L’Irisina, l’ormone dell’attività fisica: ecco come funziona

29 Marzo 2015

Anni fa ho avuto il piacere di conoscere un validissimo scienziato americano di nome Bruce Spiegelman. L’ho incontrato al meeting internazionale sulla vitamina A presso l’università di Yale, dove mi parlò di una scoperta interessante: il PGC1alpha, una molecola capace di favorire l’aumento di mitocondri nei muscoli (biogenesi mitocondriale) con possibilità da parte di questi ultimi di consumare più energia. Ma concluse con “and it’s just the beginning!” (“siamo solo all’inizio”, nda).

Circa due anni fa ha pubblicato su Nature, una delle più importanti riviste scientifiche del mondo, un articolo sull’irisina ed un nuovo tipo di tessuto adiposo, definito da lui “gray”, che in italiano tradurrei come beige, visto che i due tipi di grasso che conosciamo sono bianco e bruno.

Il primo è quello che fondamentalmente stocca i grassi sotto forma di trigliceridi, e pur avendo un continuo scambi di informazioni con tutto l’organismo tanto da far coniare il termine di organo adiposo, consuma ben poca energia. Il secondo è quello bruno caratteristico dei bimbi fino a 2-3 anni, infatti hanno una temperatura corporea normale fino a 37-37,5°C e degli animali che vanno in letargo, ma poco presente nell’uomo adulto. Esso, appunto è capace di innescare la termogenesi, ovvero il consumo di grassi producendo calore e non energia. Ma appunto noi adulti ne abbiamo quantità irrisorie. Essendo responsabile della termogenesi si è pensato di stimolarne l’azione con l’esposizione al freddo, ma gli esperimenti si sono tradotti solo in dei gran malanni per i volontari.

Adesso il Dr Spiegelman ha scoperto l’esistenza di un terzo tipo di tessuto intermedio tra i due, quindi con capacità termogeniche, ma soprattutto presente nell’adulto ed inducibile, fra l’altro da questo mediatore ovvero l’irisina. Ma come produciamo l’irisina e chi la produce?

rocky

La risposta sono i muscoli sotto lo stimolo dell’attività fisica, meglio se con opposizione di resistenza e meglio ancora se al freddo! Rocky Balboa insomma aveva ragione: ricorderete il mitico allenamento nella neve. Dunque l’attività fisica risulta decisiva per un programma di allenamento, non solo perché ovviamente consumiamo più energia, ma praticando attività fisica, specie se ben organizzata (in questo caso non basta la semplice passeggiata), riprogrammiamo il nostro tessuto adiposo a consumare di più!

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