Metabolismo è una parola che usiamo spessissimo, ma sappiamo davvero che signifca (e cosa implica)?
Prima di entrare nel vivo, ripassiamo un po’ di biochimica: per metabolismo si intendono tutte le reazioni chimiche che avvengono all’interno delle nostre cellule e quindi del nostro organismo. Fondamentalmente possono essere raggruppate in due categorie, le reazioni anaboliche e le reazioni cataboliche.
Il primo termine è abbastanza noto perché ricorda gli anabolizzanti, farmaci utilizzati in maniera impropria per migliorare la performance atletica. Ma anabolismo, in biochimica vuol dire la sintesi di qualsiasi molecola organica, quindi se abbiamo fatto un pasto abbondante a base di carboidrati, abbiamo glucosio in eccesso e da questo sintetizziamo acidi grassi siamo in anabolismo.
Catabolismo si riferisce invece alla degradazione di molecole organiche, che non necessariamente devono diventare scarto: le proteine per esempio vengono scomposte in aminoacidi, e questi poi vengono utilizzati per costruire nuove proteine. Generalmente le reazioni anaboliche richiedono energia, quelle cataboliche la producono.
L’insieme di queste reazione viene detto metabolismo.
Altro concetto fondamentale è quello di metabolismo basale, ovvero la spesa energetica che il nostro organismo deve compiere per vivere indipendentemente dalle nostre azioni; in effetti si misura distesi, senza aver svolto alcuna attività fisica ne mangiato nelle 8-12 ore precedenti e senza stimoli dall’esterno. Un’ottima stima del metabolismo basale la da la misurazione con Holter metabolico durante le fasi di sonno profondo. Il metabolismo basale che in genere rappresenta almeno metà della spesa energetica totale giornaliera è dato dal battito cardiaco e dalla respirazione. Ma queste due funzioni in realtà richiedono poca energia.
Ne richiedono molta di più il mantenimento della temperatura corporea intorno ad un valore costante, variabile a secondo dei soggetti (omeostasi termica) e la regolazione dell’equilibrio elettrolitico, tramite la pompa sodio/potassio, che avviane per ogni cellula del nostro organismo, e mantiene appunto i giusti livelli di sodio all’esterno della cellula e potassio all’interno. Infine, ma non per questo meno importante c’è il dispendio energetico dei muscoli: le cellule muscolari, anche se non utilizzate, subiscono un continuo rimodellamento.
Dunque se sentiamo dire “ho un metabolismo lento“, la causa è molto spesso la mancanza di massa muscolare: è per questo che un regime dietetico che prevede la perdita di grasso e quindi la riduzione calorica deve assolutamente salvaguardare la massa muscolare. Perché spesso, anche in conseguenza a diete male organizzate e/o “fai da te”, si perde peso ma quel peso è massa muscolare. Bisogna anche considerare che il nostro organismo reagisce a regimi ipocalorici cercando di consumare meno energia, ma la scelta qual è far battere di meno il cuore? No! Eliminare o diminuire qualcosa che consuma energia e questo qualcosa è la massa muscolare. Risultato: diffidate di chi vi propone un regime dietetico dimagrante e non pone l’accento sulla salvaguardia della massa muscolare e sull’attività fisica da svolgere: l’aumento di massa muscolare ci permette di consumare più calorie e stimola il nostro metabolismo.