I cibi in scatola? Ammettiamolo: sono pratici e (spesso) economici. E tra i vantaggi c’è l’assoluto isolamento dalla luce. E la latta in qualche caso è meglio degli altri contenitori, tipo quelli in plastica, usati per esempio per gli oli di semi.
Peccato però che il processo di produzione riduca il loro valore nutrizionale e possa aumentare il rischio di esposizione al BPA, un elemento chimico che sembra essere causa di numerosi problemi di salute, e al nichel (a seconda della composizione dei contenitori).
Un consiglio? Cerca di ridurne il consumo e tieni a mente queste semplici regole scritte con la consulenza di Bros per fare la scelta giusta.
1. Fagioli
I fagioli conservati in scatola potrebbero presentare un contenuto di sodio eccessivo. Ecco perché devi sciacquarli bene prima di cuocerli o utilizzarli per le tue ricette. E se li mangi con pasta o riso (scelta consigliata in modo da ottimizzare il valore biologico delle proteine, ndr) meglio non salare l’acqua. Uno studio condotto dall’USDA Nutrient Data Laboratory ha rivelato che scolare e sciacquare i fagioli in scatola riduce il contenuto di sodio dal 9 al 23 per cento. Vale anche per ceci e lenticchie.
2. Piselli
Rispetto ai piselli in scatola, la loro versione surgelata ha un gusto migliore. Tra l’altro i piselli surgelati cuociono più in fretta e non contengono sale, zuccheri e conservanti aggiunti a differenza dei prodotti in scatola. Inoltre, rispetto agli altri legumi in più, così come il mais, i piselli in scatola contengono zucchero aggiunto.
3. Pomodori pelati e simili (pezzetti ecc…)
Pomodori pelati, salse di pomodoro e altre preparazioni a base di pomodoro conservate in scatola potrebbero causare rilascio di BPA nel cibo a causa del loro grado di acidità che entra a contatto con il materiale di cui i contenitori sono composti. Il BPA, tra le altre cose è stato correlato ad effetti neurologici, problemi nella riproduzione, obesità infantile e altre malattie. Meglio puntare sui pomodori freschi e passata di pomodoro, conservata in bottiglie di vetro.
4. Tonno
Molti medici sconsigliano il tonno in scatola in gravidanza per via dell’alto contenuto di mercurio (presente anche nel tonno fresco). Decisamente meglio quello conservato in barattoli di vetro. Inoltre il tonno ha gli stessi problemi degli altri cibi inscatolati tra cui l’eccesso di sodio (sale). In quest’ottica meglio il tonno sott’olio che ne ha di meno.
5. Carne in scatola
Le carni lavorate e conservate sono tra gli alimenti maggiormente sotto accusa per quanto riguarda il rischio di patologie cardiocircolatorie, di ipertensione, di obesità e di gran parte delle malattie del “benessere”. Un altro problema sono addensanti e glutammato spesso presenti nella gelatina, però hanno contenuto di grassi molto basso e ben visibile.
6. Zuppe
Le zuppe ti fanno bene se sono preparate con ingredienti di cui conosci la provenienza. Non sappiamo quale sia il valore nutrizionale reale delle zuppe in scatola, ma di sicuro spesso e volentieri contengono sodio in eccesso e conservanti indesiderati. Meglio al limite di tanto in tanto scegliere un prodotto surgelato senza strani ingredienti aggiuntivi. Rispetto agli altri cibi in scatola sono persino peggio, peggio, perché lavarle è impossibile. Meglio evitarle.
7. Olio
In particolare quelli di semi per i quali le bottiglie di vetro, almeno nella grande distribuzione, non si usano, dunque se l’alternativa è la plastica, quasi sempre trasparente, che lascia passare i raggi di luce e sole e, visto che siamo in presenza di una materia grassa, favorisce il passaggio dei monomeri di plastica nell’olio, meglio la lattina.