Leggere libri fa rima con benessere: i risultati di una ricerca

leggere fa bene alla salute: lo dice una ricerca

Il Gruppo editoriale Mauri Spagnol ha commissionato al Cesmer, Centro di Studi dell’Università Roma Tre una ricerca dedicata al rapporto tra la lettura di libri e il benessere degli individui.

Risultati soprendenti. L’Indice di felicità dei lettori italiani risulta superiore rispetto a quello dei non lettori (misurato con la scala di Veenhoven, da 1 a 10). Infatti, i lettori di libri, cartacei o digitali, registrano un Indice di felicità pari a 7,44, mentre i non lettori un indice di 7,21; Lo stesso risultato si ottiene anche con un indice diverso, ossia il Subjective Well-Being – dimensione cognitiva (scala di Cantril, da 0 a 10), di nuovo i lettori in media mostrano un indice di benessere superiore a quello dei non lettori (7,12 Vs 6,92).

Secondo la scala di Diener e Biswas-Diener, che misura la frequenza (da 6 a 30) di sei emozioni positive (positività, benessere, piacere, felicità, gioia e serenità) vissute recentemente dagli individui, i lettori hanno un indice superiore ai non lettori: rispettivamente 21,69 Vs 20,93 (una differenza statisticamente significativa). In particolare, i lettori provano più spesso “benessere” rispetto ai non lettori.

Sempre secondo la scala di Diener e Biswas-Diener, che misura anche la frequenza (da 6 a 30) di sei emozioni negative (negatività, malessere, dispiacere, tristezza, paura e rabbia) di cui gli individui hanno fatto esperienza recentemente, i lettori provano emozioni negative meno frequentemente dei non lettori: rispettivamente la media è di 16,84 per i lettori contro il 17,47 dei non lettori (una differenza statisticamente significativa). In particolare, i lettori provano rabbia con minor frequenza rispetto ai non lettori, a conferma che la lettura offre preziosi strumenti cognitivi per affrontare le difficoltà.

Rispetto alla scala Van Boven e Gilovich (2003) che misura l’indice di felicità generato dall’impiego del tempo libero (da 1 a 9), i lettori mostrano livelli superiori di felicità rispetto ai non lettori (rispettivamente 7,59 Vs 7,35; una differenza statisticamente significativa).

La lettura è l’attività del tempo libero più importante per i lettori (in una scala 1-9, ottiene un punteggio pari a 7,86); al secondo posto troviamo l’ascolto della musica (7,31); al terzo l’informazione attraverso giornali o siti di news (7,23); al quarto lo sport e l’esercizio fisico (7,02). In fondo a questa classifica troviamo i videogame (3,23).

Lettori sportivi. Se la lettura, come appena visto, è ritenuta l’attività più importante del tempo libero dai lettori, non è la prima rispetto al concetto di felicità generata. Rispetto alla scala Van Boven, Leaf e Gilovich, da 1 a 9, al primo posto per i lettori troviamo l’esercizio fisico e lo sport (7,80), davanti all’ascolto della musica (7,74) e alle attività culturali (mostre, teatro, concerti…) che ottengono un punteggio pari a 7,52. Quarta, con un punteggio comunque molto alto, la lettura (7,24), poi a seguire l’informazione attraverso giornali o siti news, i videogame, andare al cinema, navigare in rete o stare sui social media. In fondo alla classifica il guardare la televisione.

Fonte: il Libraio