Yogarrampicata: due discipline in una

Qualche mese fa, è uscito il libro Yogarrampicata per i tipi di Versante Sud, una casa editrice specializzata in manualistica e letteratura di montagna. L’autore è Alberto Milani, ingegnere e appassionato della prima ora di arrampicata e yoga, che insegna con successo in varie palestre della Lombardia. Lo abbiamo intervistato per chiedergli perché la miscela di queste due discipline, apparentemente in contrasto tra loro, potrebbe offrirci benefici dal punto di vista fisico (e non solo).

Come funziona una seduta di yoga-arrampicata?
Piccola premessa, necessaria. Lo Yoga è caratterizzato da un percorso principalmente di carattere spirituale, dove il lavoro sul corpo non è altro che uno dei gradini iniziali. Yoga in sanscrito significa “Unione”: tra il nostro corpo, la nostra mente e il nostro spirito, ed ha come obiettivo l’innalzamento della consapevolezza e la presa di coscienza della nostra vera natura. La disciplina fisica è necessaria a ristabilire il nostro equilibrio psicofisico ottimale, per depurare il corpo e riportarlo in salute. Non è pensabile poter lavorare sulla nostra parte più intima se il nostro corpo è in sofferenza. Non tutti però aspirano o sono pronti ad intraprendere un cammino così rivoluzionario come lo yoga, quindi, per molti lo yoga si limita ad una pratica più che altro fisica, vissuta comunque con consapevolezza ed introspezione e finalizzata al ristabilimento del benessere e della salute.
L’arrampicata ha un legame molto profondo con lo yoga: entrambe partono dal corpo ma vanno oltre, ci aiutano a comprendere noi stessi, a mettere a nudo le nostre paure e i nostri limiti, spingendoci nel contempo a superarli. Per entrambe la forza di volontà, la disciplina e la dedizione sono fondamentali. Detto ciò, lo yoga per l’arrampicata serve a rivelare agli arrampicatori come la loro pratica non si basi solo ed esclusivamente su un exploit sportivo, ma possa essere un’attività vissuta ad un livello ancora più elevato e totalizzante. Allo stesso tempo, le tecniche yogiche (le posizioni o asana, le tecniche di respirazione o pranayama e le tecniche di concentrazione/meditazione) possono essere utilizzate per migliorare come arrampicatori, incrementando la flessibilità del corpo, correggendo la postura, favorendo l’ossigenazione e l’allenamento del corpo e migliorando la capacità di concentrazione e focalizzazione… Giusto per citare solo alcuni dei benefici.
Quindi, in sintesi, una seduta di yoga per l’arrampicata non è altro che una seduta di Hatha Yoga costituita dall’esecuzione di asana e pranayama, nella quale cerco di esplorare continuamente con gli studenti tali vicinanze tra le due discipline, in modo da insegnare loro come poter sfruttare la saggezza dello yoga per stare bene, essere in forma, migliorare come arrampicatori e avere una nuova prospettiva per rapportarsi con se stessi e con le proprie passioni.

Quali sono I benefici dell’una e dell’altro?
I benefici di queste due attività sono innumerevoli, sia che vengano eseguite individualmente o anche in combinazione. Yoga ed arrampicata sono un binomio perfetto: da un lato lavorano sinergicamente sugli stessi aspetti mentre dall’altro sono pratiche del tutto complementari, che si completano a vicenda.
Partiamo dal lato fisico. L’arrampicata è perfetta per potenziare principalmente gli arti superiori, la schiena e gli addominali in forza e resistenza, facendo comunque lavorare in modo significativo anche gli arti inferiori. Migliora l’equilibrio, la coordinazione del nostro corpo e la corretta gestione delle energie e della respirazione in presenza di sforzi muscolari intensi. Il beneficio principale dello yoga è sicuramente quello di portare ad una grande flessibilità muscolare, tendinea e articolare, rilassando le tensioni, correggendo la postura e riequilibrando completamente l’apparato muscolo-scheletrico. Questi benefici sono del tutto complementari a quelli dell’arrampicata: se l’allenamento e la pratica non vengono gestite correttamente, in arrampicata corriamo il rischio di sbilanciare il nostro corpo in favore degli arti superiori e del dorso, generando posture non corrette, asimmetrie strutturali e un potenziamento muscolare non equilibrato, con l’eventualità anche di aumentare il rischio di infortuni o problemi. Lo yoga è perfetto proprio per contrastare o limitare queste problematiche e per ripristinare una flessibilità che spesso è del tutto trascurata da molti arrampicatori, nonostante la sua indubbia importanza per superare le difficoltà motorie di una salita. In sinergia con l’arrampicata, lo yoga migliora l’equilibrio e la coordinazione e molte asana comportano un lavoro non trascurabile sia sulla forza che resistenza. Il respiro nella pratica yogica ha un’importanza primaria e prende in nome di Pranayama (controllo dell’energia): non solo può accompagnare l’esecuzione delle asana ma diverse tecniche sono finalizzate alla padronanza di una respirazione complete e profonda, che porti sotto il nostro controllo l’energia vitale (Prana). Esercizi di pranayama hanno un effetto tonificante e rigenerante sull’intero corpo, calmano la mente scacciando ansie e paure, la capacità polmonare e l’ossigenazione vengono potenziate riportandoci in uno stato di benessere a livello psicofisico.
Ma c’è anche un aspetto mentale/emotivo/spirituale da considerare: sia lo yoga che l’arrampicata ci obbligano ad affrontare le nostre paure e a superarle, richiedono volontà, perseveranza e forza di determinazione, migliorano la concentrazione e la fiducia in se stessi e contemporaneamente ci insegnano l’umiltà, l’accettazione e la comprensione delle nostre emozioni. Per essere vissute in tutta la loro profondità richiedono un approccio meditativo che ci consente di esplorare la nostra natura più intima, prendendo atto di certi lati del nostro essere dei quali prima non eravamo pienamente a conoscenza.

Come ti è venuta l’idea di metterle assieme e di scriverci un libro?
Lo yoga e l’arrampicata, vissute non solo come semplice disciplina fisica, condividono lo stesso approccio e la stessa visione della vita e di sé. Queste connessioni sono già state scoperte ed esplorate da decenni da molti altri arrampicatori, sebbene sia molto poco il materiale disponibile a riguardo. Il mio approccio “scientifico”, il piacere per la scrittura e il grande amore per queste attività mi hanno portato fin da subito all’idea di organizzare e spiegare le affinità tra di esse, mettendole nero su bianco. La spinta definitiva a scriverne deriva dal percorso di formazione che ho intrapreso per diventare istruttore di yoga: era necessario preparare una tesi finale in cui esplorare un argomento a scelta legato allo yoga o a discipline ad esso affini. Considerando che il mio avvicinamento allo yoga è iniziato proprio dall’arrampicata non ho avuto dubbi su quello che sarebbe stato l’oggetto
della mia tesi. Versante Sud è la casa editrice top in Italia la manualistica e la letteratura di montagna e quindi mi è sembrata la scelta perfetta. Per fortuna gli editori hanno accolto con grande entusiasmo il progetto.

Yogarrampicata

Yogarrampicata, La disciplina dello yoga e la pratica dell’arrampicata. di Alberto Milani (Versante Sud)

Chi è l’autore. Alberto Milani dice di essere nato “ufficialmente” l’11 maggio del 1980. “La mia vera nascita ha avuto luogo solo 11 anni dopo, con la scoperta dell’amore per la montagna, con la sua natura, la sua maestosità e le sue sfide sempre nuove”. Ha scoperto l’arrampicata a 13 anni e nel 2014 si è diplomato come istruttore di yoga. La pratica costante e l’insegnamento di queste due passioni, fa da corollario al lavoro di docente di Ingegneria presso il Politecnico di Milano.