Lo sport dopo i 40? È fondamentale. Lo dice la scienza

Sappiamo tutti che praticare un’attività sportiva è benefico per la buona salute e la longevità a qualsiasi età. Ma una ricerca recente ci dice che, strano ma vero, lo è ancora di più dopo i 40.

I ricercatori dell’Università del Mississippi e la University of California hanno esaminato i dati dei telomeri – cioè i “tappi” che si trovano alla fine dei filamenti di DNA e sono collegati alla longevità – di 6.500 adulti sulla base di un sondaggio. Essi hanno scoperto che l’esercizio fisico impedisce in parte il ritiro dei telomeri e il prolungamento della vita nella fascia di età tra 40-65 anni.

In realtà, i ricercatori hanno scoperto che gli over 40 che si esercitano (a piedi, in bicicletta, col sollevamento pesi e simili), hanno meno probabilità che i loro telomeri, e le loro aspettative di vita, si riducano. Non è chiaro se l’esercizio impedisce direttamente ai telomeri di contrarsi, ma i ricercatori hanno stabilito un forte legame tra il workout e i marcatori genetici. “L’esercizio fisico è importante a qualsiasi età, e prima ci si inizia ad allenare, prendendo confidenza con lo sport, più facile sarà rimanere fisicamente attivi per tutta la vita“, dice Andrea Klemes, capo ufficiale medico di MDVIP, una rete di medicina preventiva e medici di assistenza primaria a Boca Raton, Florida.

“Tuttavia, allenarsi da adulti può aiutare a ridurre il rischio di malattie croniche e lesioni e aiuta a mantenere la nostra funzione fisica e cognitiva. E dal momento che molte persone cominciano a rendersi conto degli effetti dell’invecchiamento – sensazione di rigidità, affaticarsi più in fretta, aumento di peso, perdita di massa muscolare e indebolimento delle ossa – alla soglia della mezza età, essere fisicamente attivi a 40 anni e oltre diventa essenziale per svolgere molte attività della vita quotidiana e mantenere una buona qualità della vita”.

Un altro grande studio del National Cancer Institute di Bethesda, nel Maryland ha dimostrato che coloro che si allenavano per 450 minuti a settimana, o un po’ più di un’ora al giorno, avevano il 39 per cento in meno di probabilità di morire prematuramente rispetto alle persone che non si erano mai esercitate.

“I telomeri si accorciano con il tempo, e telomeri più corti sono generalmente associati con il cancro e altre malattie. Quindi non è sorprendente che gli scienziati di tutto il mondo siano ossessionati dal determinare ciò che può allungare questi telomeri”, dice Darshi Shah, terapeuta nutrizionale e allenatore di salute. Shah ritiene che la meditazione profonda, di cui lei è praticante, e la dieta allunghino i telomeri. “È generalmente accettato nel settore del wellness che una dieta ad alto contenuto di verdure, cipolle, funghi, fagioli, bacche e semi sembri essere anti-invecchiamento, anti-malattia e aumenti le difese immunitarie.”

L’ipotesi su cui ragionano gli scienziati è che telomeri più corti indicherebbero l’invecchiamento cellulare e vite più brevi, mentre l’esercizio fisico, soprattutto una volta che hai più di 40 anni, evita a quei telomeri di accorciarsi, estendendo la durata della vita. Quando i telomeri diventano troppo corti, si mischiano, impedendo a una cellula di dividersi. Gli scienziati hanno insomma identificato l’esercizio come un metodo di rallentamento dello sfilacciamento dei telomeri: fare attività fisica è essenziale superati i 40 anni, ancor più che da giovani.

Facendo esercizio, invecchi (molto) meglio

Praticare attività sportive permette di invecchiare meglio, secondo uno studio del King’s college di Londra e dell’Università di Birmingham. I ricercatori sono giunti a questa conclusione dopo aver scoperto che un gruppo di ciclisti amatoriali anziani avevano livelli di funzione fisiologica simili a quelli di persone di età più giovane.

Lo studio pubblicato sul Journal of Phisiology ha reclutato 84 uomini e 41 donne appassionate di ciclismo di età compresa tra i 55 e i 79 anni, per esplorare come i processi di invecchiamento colpiscono il corpo maschile e se esistono specifici marcatori fisiologici in grado di determinare con precisione l’età di una persona.

I ciclisti reclutati dovevano essere in grado di percorrere in bicicletta 100 km in meno di sei ore mezza (60 km in cinque ore mezza per le donne), per essere inclusi nello studio. Fumatori alcolisti e persone con pressione sanguigna alta o altre condizioni gravi di salute sono state escluse allo studio.

Le conclusioni dei ricercatori. Dopo aver  sottoposto i partecipanti a due giorni test di laboratorio i ricercatori sono giunti alla conclusione che non esiste un parametro in grado di definire con esattezza l’età di una persona e persone di età diverse possono avere lo stesso livello di funzionalità, come la forza muscolare, la potenza dei polmoni e la capacità di esercizio.

Il professor Stephen Harridge, autore senior e Direttore del Centre of Human & Aerospace Physiological Sciences del King’s College di Londra, dove lo studio ha avuto luogo, spiega: “Poiché la maggior parte della popolazione è in gran parte sedentaria, la tendenza è quella di supporre che l’inattività sia la condizione inevitabile per gli esseri umani. Tuttavia, dato che il nostro patrimonio genetico deriva da un periodo in cui alti livelli di attività fisica sono stati la probabile norma, essere fisicamente attivi dovrebbe essere considerato come svolgere un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute e del benessere per tutta la vita“.

Secondo Norman Lazzaro, professore emerito al King e ciclista: “Inevitabilmente, i nostri corpi sperimenteranno un certo declino con l’età, ma rimanere fisicamente attivi ci permette di guadagnare anni in più di attività rispetto alle persone sedentarie. La bicicletta non solo ci mantiene attivi mentalmente, ma richiede l’uso vigoroso di molti dei sistemi chiave del corpo, come ad esempio i muscoli, il cuore e i polmoni di cui avete bisogno per mantenere la salute e per ridurre i rischi connessi con numerose malattie”.

La carnosina: 5 cose da sapere sull’integratore dell’eterna giovinezza

La carnosina davvero fa ringiovanire? Molti medici famosi come il Dottor OZ pensano di sì. Ecco tutto quello che devi sapere prima di prenderla.

Personalmente la carnosina me l’ha consigliata una brava dermatologa (che intervisteremo presto) per contrastare i processi di invecchiamento della pelle. Secondo alcuni funziona abbastanza rapidamente: su Amazon, tanto per dire, ci sono recensioni di persone che dopo due settimane di uso hanno visto già sparire delle piccole rughe. Avranno ragione? La carnosina è un integratore alla moda, molti prodotti in commercio, comprese creme di bellezza, si vantano di contenerla (ma è quasi sempre fuffa).

Ma a noi di Wellblog piace fare le cose per bene, quindi abbiamo indagato un po’…

1. Che cos’è. La carnosina è una sostanza prodotta naturalmente dal corpo. Classificata come un dipeptide (un composto costituito da due molecole di aminoacidi collegati, la B-alanina e la L­istidina), è molto concentrata nel tessuto muscolare e nel cervello. Una forma sintetica viene venduta come integratore (L­carnosina) e pubblicizzata come rimedio naturale contro l’invecchiamento, perché protegge le proteine cellulari dai processi ossidativi. Ma c’è chi sostiene che possa aiutare a curare o prevenire anche una serie di malattie tra cui autismo, cataratta, complicanze del diabete, alta pressione e problemi renali. Inoltre, si dice che la carnosina possa stimolare il sistema immunitario, migliorare l’umore e la memoria, combattere le rughe, e preservare la vista.

2. Che dice la scienza. La ricerca conferma che la carnosina ha potenti proprietà antiossidanti: combatte lo stress ossidativo e riduce le infiammazioni. Grazie a queste proprietà potrebbe aiutare a proteggere contro una serie di condizioni legate invecchiamento (come il morbo di Alzheimer e malattie cardiovascolari). Tra i suoi fan c’è anche il celebre Dottor Oz, che nel 2012 ne ha spiegato i benefici sull’invecchiamento della pelle durante una delle sue trasmissioni. Jon Barron, altro famoso esperto di integratori, le ha dedicato un articolo entusiasta, dove spiega perché la carnosina aiuta la guarigione delle ferite, protegge il cervello, difende il fegato dai danni dell’alcool e il corpo dagli effetti della chemio.

3. E gli scettici? Ribattono che la maggior parte degli studi sono stati fatti su animali e pochi studi clinici hanno testato i potenziali benefici per la salute di assunzione di integratori di carnosina. In attesa di tali prove, è difficile dire come il consumo di carnosina può davvero migliorare il nostro stato di salute.

4. Carnosina e sport. Qualche tempo fa si è occupato di carnosina anche Mark Tallon, un esperto del sito Bodybuilding.com. Il suo articolo iniziava con un paragone tra la carnosina e la creatina. L’autore citava una ricerca dal Regno Unito, Stati Uniti e Giappone secondo cui la carnosina è un aiuto ergogenico che potrebbe anche eclissare il successo della creatina monoidrato. Ma servono altri studi per dirlo. Spiega Roberto Cannataro: “la carnosina vanta diversi studi (anche sull’uomo): sappiamo che nel muscolo la carnosina è il principale tampone, e per tale caratteristica può contrastare le variazioni di pH, questo significa poter produrre una maggiore quantità di acido lattico nei muscoli senza risentire della stanchezza“.

5. Quanta assumerne e dove trovare la carnosina? “La carne – continua Cannataro – ne contiene grosse quantità, ma come integratore non c’è bisogno di assumerla direttamente, per due motivi: così come tale è poco biodisponibile, e i muscoli sono ricchi di istidina, quindi è sufficiente prendere un integratore a base di beta-­alanina, molto ben assimilabile per creare la carnosina. C’è però un piccolo effetto collaterale: in dosi oltre il grammo la beta-alanina potrebbe provocare rossore e prurito (ma non è detto: quindi niente panico). Un dosaggio possibile è di 3­/4g al giorno per 4 settimane, seguite da un periodo di altre 4 settimane senza, in quanto i muscoli saranno ben pieni di beta-­alanina e (quindi carnosina), dunque potranno sfruttare la riserva”.

Marios Kryaziaris, tra i maggiori esperti di medicina antiage al mondo, e tra i primi a usare la carnosina come antiossidante suggerisce invece di non superare i 500 mg di carnosina al giorno, se si vogliono evitare effetti collaterali. “Ho iniziato con cinquanta milligrammi al giorno” – ha spiegato in un’intervista. “Ma ora vi consiglio una maggiore dose: circa duecento milligrammi al giorno. So che alcune persone usano 1 grammo o più al giorno, ma non vedo la ragione per questo. Penso che 200 milligrammi al giorno, in associazione con altri integratori, dovrebbe essere sufficiente per una persona sana”.

Nella stessa intervista, Kryazaris rivela alcune cose molto interessanti, qui trovate un estratto in italiano dove spiega come si prende e a cosa serve.

Quindi per rispondere alla vostra domanda su quanta carnosina assumere, la risposta è.. Dipende! Come sempre, il consiglio prima di prendere un integratore è consultare un medico (bravo).